Alice Milliat

Alice Milliat (Nantes, 1884 – Parigi, 1957), nuotatrice e canoista, è stata una pionera nello sport femminile in Francia e nel mondo. Ha lottato affinchè anche le donne potessero competere alle Olimpiadi (secondo il fondatore di quest’ultime le donne potevano praticare sport ma al di fuori delle Olimpiadi).
Alice_milliatPer il barone de Coubertin non esisteva altro mondo olimpico che quello maschile e lo aveva reso chiaro nel 1912 nella rivista ufficiale del movimento internazionale olimpico Revue Olympique.
Un affronto per la bretone Milliat, alla guida delle società sportive femminili francesi, che sotto la sua spinta avevano deciso di federarsi e costituire la Fsfs. Sostenuta da un vasto movimento sportivo femminile europeo, la Milliat chiese che le donne fossero ammesse a gareggiare nell’atletica leggera, ma l’opposizione di de Coubertin fu ferma.
Attivista nel movimento femminista internazionale e sostenuta dalle associazioni sportive femminili del nord Europa, organizzò a Parigi nel 1922 le prime olimpiadi femminili, alle quali presero parte sportive dalla Francia, dalla Cecoslovacchia, dall’Inghilterra, dall’ Italia e dagli Stati Uniti.
Ai Jeux Olympiques Féminins di Parigi assistettero 20 mila spettatori, uno schiaffo per il Barone, soprattutto per la partecipazione alle gare di donne delle classi sociali meno abbienti. Sull’onda dell’entusiasmo e del consenso ricevuto, Alice Milliat lavorò fin da subito all’organizzazione della seconda edizione, che si svolse nel 1926 a Goteborg in omaggio alle società sportive femminili svedesi, la spina dorsale dei Giochi olimpici femminili. Furono riproposti per la terza volta a Praga nel 1930 e a Londra nel 1934, tutti con una cadenza quadriennale.
Era evidente la provocazione di un’olimpiade al femminile anche nella cadenza temporale, in risposta a quelle maschili volute dal barone francese. Alice Miliat non dovette attendere l’edizione inglese per sentire la voce di de Coubertin, venuto a più miti consigli dopo i Giochi olimpici femminili di Goteborg.
Il barone francese temeva che il movimento diretto da Milliat potesse consolidarsi e rappresentare una vera e propria minaccia alternativa alle Olimpiadi: lo svedese Sigfrid Edstrom, presidente della Federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf) propose a Milliat di eliminare il termine “olimpici” che seguiva alla parola Giochi, in cambio della partecipazione delle donne alle gare di atletica leggera alle Olimpiadi che si svolsero ad Amsterdam nel 1928.
L’atletica leggera femminile entrava per la prima volta nel programma olimpico, anche se con un numero limitato di gare previste, ma la vittoria fu soprattutto politica.
Per il fondatore delle olimpiadi moderne Pierre de Coubertin, che già dalla prima edizione di Atene del 1896 volle mantenere l’antico rito greco, che impediva alle donne di partecipare e assistere ai giochi olimpici, fu una completa disfatta.
Per Alice Milliat il primo passo di una battaglia politica portata avanti con grande coraggio in nome dell’emancipazione della donna.